Cosa si nasconde dietro a un sorriso? Quanto costa sorridere nonostante tutto? E’ difficile spiegare. Mi è stato chiesto in questi mesi, in più occasioni, come riuscissi a rimanere così serena e io tante volte mi sono chiesta cosa esattamente dovrei rispondere. In verità, non c’è una risposta precisa.
Tanta gente che incontro si complimenta con me per il fatto che affronto tutto col sorriso, in molti si chiederanno cosa avrò poi da sorridere. Sorrido quasi sempre. Sorrido quando vado a fare i prelievi, quando mi chiamano perché è il mio turno per l’infusione, sorrido con le infermiere mentre mi sistemano l’ago di Huber. Sorrido perché mi fa sentire più forte nel compiere questo percorso, perché chiamarlo mostriciattolo anziché cancro ridimensiona il mio problema. Affrontare le giornate col sorriso le rende meno pesanti e meno tristi. Rispetto ai primi tempi ora sorrido ancora più spesso, perché ho notato che tante persone che incontro hanno bisogno di sorridere, perché sorridendo siamo più forti tutti e riusciamo ad affrontare meglio le terapie, le attese interminabili, le notizie che non vorremmo sentire. Molte volte mantenere il sorriso non è facile, ma io non conosco altro modo per affrontare la mia vita, la mia famiglia, i miei affetti. Non posso cadere nella tentazione di chiudere la porta e lasciare spazio alla negatività, non posso e non voglio. Certo qualcuno, non frequentandomi, può pensare vedendomi sorridente che io stia bene, che mi sia ripresa, che sia addirittura guarita… quante ne ho sentite e credetemi: ho sorriso.
A collo scoperto 