L’altalena

Mi piace pensare di essere su un’altalena. Ho sempre adorato andare in altalena e nonostante abbia passato la fanciullezza da tanti anni, ancora oggi quando faccio visita ai miei corro in giardino a cercare l’altalena. E lei è sempre lì che aspetta. Ormai vecchiotta ma sempre valida, ha ospitato prima me ragazzina e poi i miei quattro bimbi festanti e chiassosi. Ora anche per loro è diventata un tenero ricordo ma nessuno se l’è sentita di levarla dal giardino. Quando penso alla mia vita la paragono spesso ad un’altalena. Un giro su, un altro giù. Prima ti sembra di stare volando, felice e dimentica di ogni problema e poi di botto di nuovo giù, quasi a volerti ricordare che a una salita corrisponde sempre una discesa. Che esiste il sole ma anche la pioggia, che le lacrime possono essere di gioia ma anche di dolore. Che a un periodo felice può susseguirsi uno triste. Ma io l’altalena preferisco pensarla in risalita, nonostante a volte ci siano periodi che mi costringono a fermarmi un attimo anche quando non ne ho proprio intenzione. E allora penso che sfrutterò questi arresti non voluti per darmi una bella spinta e volare ancora più in alto. Per affrontare questa vita con grinta, nonostante i suoi alti e bassi e per non sprecare un attimo di quel tempo che mi è stato concesso e per il quale ho duramente lottato.

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