E si va

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Sembra quasi che non finisca mai. C’è sempre qualcosa che allunga la strada. Questa strada così difficile e tortuosa, questa strada che percorro insieme a tante altre donne. Abbiamo tutte una storia diversa da raccontare, tutte smaniose di condividere le nostre ansie, di parlare del nostro male con chi ci può capire quasi a volerlo esorcizzare. Ed è così che ci ritroviamo davanti a quella porta che ha impresso sullo stipite un grande numero otto e chiacchieriamo nell’attesa di sapere quale sarà il nostro verdetto. Siamo diventate amiche, noi compagne di sventura. Noi che ci stringiamo forte in un abbraccio che sembra quasi voglia trasmettere tutta la positività e la voglia di farcela. Quando esco da quella porta, con in mano il mio verdetto e gli occhi rivolti verso i loro visi impazienti, quasi quasi mi viene da omettere che nonostante la risposta completa alla chemioterapia sia stata confermata, c’è da fare ancora un ritocchino, un piccolo intervento perché in un margine c’è ancora qualcosina, perché dai loro occhi prima che dalla loro bocca ho capito che si fanno mille domande sul perché… perché di nuovo, perché ancora, perché non basta fare direttamente la radio? Mille domande e poi basta… saluti, baci e abbracci e scappo via. Per qualche giorno, un fine settimana appena, stacco la spina. Ho bisogno di ricaricarmi pronta per una nuova battaglia, ancora un piccolo sforzo ….e si va…

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